​❀ τïρ øƒ τhε ÿεαɾ 2017 ❀

Lunedì 29 febbraio 2016
"La verità è nascosta sotto un velo di merda e vi renderà liberi"
Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare. Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu

lunedì 20 aprile 2015

"La morte non è niente". Sono solamente passato dall'altra parte




La morte non è niente. sono solamente passata dall'altra parte... vi consiglio di leggerla

 La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.

scritta da S.Agostino


copyright


LUNEDÌ 20 APRILE 2015

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DOMENICA 10 MAGGIO 2015      ore  22:16

eee...   ee..   No!    non ci siamo!    .....non ci siamo proprio!!    Ma copyright di cosa??    Se io chiedo a voi di rispettare la proprietà dei diritti sulla riproduzione dei testi di questo BLOG  è come se Vi dicessi che l'aria che esce dalla mia bocca non deve essere più riutilizzata per questo o per altri scopi!  Quindi le piante non potrebbero respirarne l'anidride carbonica e sorgerebbe il problema di dove stoccare tutta questa aria che tutti noi esaliamo, se poi tutti facessero come me chiedendo i diritti d'autore!  Per non parlare poi dell'aria che fuoriesce da altri posti!!       Ma Vi rendete conto dove siamo arrivati? Non solo ad accaparrarci le terre come è accaduto nella storia..  ma ci accaparriamo i beni materiali e intellettuali facendocene proprietà..  e solo nell'ultimo secolo (a quanto ne so io), il diritto d'autore e della proprietà intellettuale.  Ma di questo ne parlerò in uno dei miei 6, 7, 8 o quanti saranno i blog che parleranno di ciò che ho da dirvi!     Per ora sappiate che potete sbizzarrirvi a fare, copiare, diffondere, e farne ciò che volete di ciò che leggete qui. Ovviamente chiedendone il permesso, purchè sia in rispetto dei dieci comandamenti e di quello che le sacre scritture ci hanno tramandato!   Grazie


domenica 19 aprile 2015

Leggenda della bell'Anna


+6



La Sacra di San Michele è una Abbazia Bellissima,un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano ,fondata nel 996, situata all'inizio della Val di Susa sopra gli abitanti di Sant'Ambrogio e Chiusa di San Michele. È il monumento simbolo della regione Piemonte. Ristrutturato, è affidato alla cura dei padri Rosminiani. Qui nasce la leggenda della bell'Anna.

Quella della Bell’Anna è forse la leggenda più nota della valle di Susa. La fama di questa storia popolare è molto poetica ed in più è legata al monumento principe di questa zona, la Sacra di S.Michele.Non si sa con precisione a quale periodo storico si può far risalire la narrazione. C’è chi dice ai tempi del Barbarossa, c’è invece chi sostiene che gli accadimenti siano avvenuti nel 1300. Fatto sta che si parla di un momento storico in cui la valle era percorsa da mercenari e conquistatori dediti ad ogni sorta di razzia e di torbida azione per cui la gente terrorizzata si rifugiava lassù alla Sacra, che era diventata come un fortino. Durante una di queste incursioni un gruppo considerevole di valligiani era scappato sul Pirchiriano: uomini, donne, bambini speravano di trovare nel monastero la protezione per sottrarsi alla furia dei soldati. Fra di loro c’era anche una giovane bellissima di nome Anna che, proprio per la sua prestanza fisica, era chiamata Bell’Anna.Dopo aver saccheggiato le case a valle i soldati si misero sulle tracce dei fuggiaschi e ben presto salirono al monastero. Qui rubarono tutto il possibile, uccisero i monaci e gli sfollati, non prima però, di aver oltraggiato le donne. Solo Anna riuscì a sottrarsi rifugiandosi in un torrione (che ancora oggi porta il suo nome e di cui restano solo più i ruderi). Qui la giovane si mise a pregare intensamente la Madonna e quando i soldati la raggiunsero raccomandò la sua anima alla Vergine e si buttò nel vuoto piuttosto di finire tra le grinfie di quelle furie umane. La sua fede così viva la salvò: la Madonna mandò in suo soccorso due angeli che discesi dal cielo la presero per mano e l’accompagnarono nel volo depositandola dolcemente a terra.Qualcuno dice che la vanità è femmina e per la Bell’Anna mai proverbio fu più azzeccato. Infatti, quando finirono le scorrerie, passata la paura e tornata la serenità, Anna andò in giro a pavoneggiarsi della sua impresa, ma nessuno dei paesani volle crederle. Allora Anna si infuriò per tanta incredulità e sfidò tutti riproponendo il salto nel vuoto. Ma questa volta la sua superbia fu punita e quando, davanti ai paesani sgomenti, si lanciò dal torrione si sfracellò sulle rocce sottostanti. Di lei non rimase nulla tanto che un detto piemontese recita «’l toc pi gross a l’è l’ouria» ovvero «il pezzo più grosso è l’orecchio».


LEGGENDA DELLA BELLA ANNA


Anna era una ragazza molto bella, pia e devota. Si narra che un giorno, mentre si recava come d'abitudine, al santuario per pregare,  Anna fu inseguita e aggredita da dei soldati nemici. La giovane, con una corsa rapida e veloce si rifugio' sulla torre la più alta della basilica e non vedendo alcuna via d'uscita, decise di gettarsi nel vuoto del precipizio.  Gli angeli e la Madonna, vedendo quel gesto puro e devoto, decisero di intervenire per salvare la ragazza. 

Ecco che la bell'Anna arrivo' sana e salva tra le braccia degli angeli fino a valle. Giunta nel paese, racconto' a tutti la sua incredibile storia, ma nessuno le credette. Cosi', colta dalla presunzione e dalla superbia, decise di mostrare a tutti che quello che racconto' era vera.   Sali' sino in cima alla torre della Sacra e si getto' senza esitare. Ma gli angeli e la madonna, vedendo come quel gesto fosse vile e senza alcun buon sentimento, decisero di non intervenire cos'ì la giovane Bell'Anna mori' di una morte atroce ai piedi della valle.   Da questa leggenda deriva il nome della Torre della Bell'Anna.



LA SACRA DI SAN MICHELE

 San Giovanni Vincenzo volle costruire un'abbazia sul monte Capprasio. Inizio' con i suoi uomini i lavori e la costruzione ma ben presto si accorse che questi lavori non andavano avanti.
Il giorno prima mettevano una pietra e il gorno dopo scompariva. Quindi San Giovanni decise di capire chi fossero i ladri di pietra. Ma ciò che scoprì era incredibile. Nessuno rubava le pietre c'era una scia di angeli che prendeva ogni pietra per deporla dove ora sorge la Sacra. San Giovanni comprese che era quindi quello il luogo in cui il Santo Signore voleva si ergesse la Sara di San Michele.

Fu cosi' che San Giovanni domando' ai suoi lavoratori di procedere affinché la Sacra fosse infine costruita dove ora la vediamo.

La Via Michelita o la Via Angelica è un percorso che molti pellegrini percorrevano nel Medioevo. Unisce le Basiliche di Mont Saint Michel in Normandia, la Sacra di S. Michele in Piemonte e Monte Sant’Angelo in Puglia.La leggenda vuole che questa via fu tracciata dalla spada di San Michele durante la lotta contro il demonio. Si creò così una fenditura ancora presente ma invisibile che collega le tre basiliche dedicate a San Michele.

Si dice che la Sacra di San Michele in Piemonte si trovi esattamente a metà strada della Via Michelita, a 1000 chilometri da Mont Saint Michel e a 1000 chilometri da Monte Sant'Angelo in Puglia.



La morale che questa storia ci racconta è che la Bell'Anna aveva prorio una gran fede e una scarsa intelligenza, bisognava prorio metterla con la faccia sulla verità perchè la vedesse, solo allora era in grado di riconoscerla!  

(Eros Ramazzotti - Un angelo non è )

W LA PUGLIA